Dall’impossibile al possibile

di fra Lorenzo Olivato

L’uomo felice è colui che raggiunge i propri obiettivi? Colui che realizza ciò che lo fa sentire felice? Studi e diplomi, diventi manager, guadagni bene. E poi? La fiammella della felicità rischia di spegnersi.

Bauman ricorda:

“Una felicità autentica, adeguata e totale sembra rimanere a una certa distanza da noi: come un orizzonte, che come tutti gli orizzonti, si allontana ogni volta che cerchiamo di avvicinarci a esso”.

Questa immagine di fondo malinconico  porta a un bivio: rassegnazione o ricerca in un cammino continuo?

Sempre Bauman: “Dobbiamo tentare l’impossibile”! Trascendente richiamo, metafisico. Aggrappandoci all’impossibile viviamo in modo felice il “possibile”?

L’uomo per natura guarda a cose alte e non si accontenta. Profondamente religioso attira a sè l’impossibile per basare la sua felicità. Se poi “l’impossibile”, secondo la concezione cristiana, si incarna e diventa “possibile” all’uomo l’orizzonte, forse, si fa meno sfuggente. La felicità si proietta al divino nel momento in cui percepiamo l’insufficienza degli enti materiali come fonti di essa.

Le ispirazioni per essere felici si accostano all'”impossibile” se le ragioni della gioia provenienti dal sociale non sono in sè vive, sono “artificiali”. Qui nasce il bisogno di un materiale sociale legato all’uomo, per l’uomo: una società più umana. Potranno nascere ispirazioni felici supportate dal sentimento trascendente di felicità; esse contribuiranno al sociale non essendo però del contingente.

Le cose divine favoriscono gli aspetti sociali, vanno ad agire sull’uomo; egli scopre di essere portatore di significati altri : l’ “impossibile agli occhi” è quindi da radicare nella società. Riconoscendo l’habitat soprannaturale della felicità vera l’uomo potrà permettere la ricerca serena ad altri uomini, senza lotte. Il trascendente agisce su di essi.

Chiediamo occhi che guardino un pochino anche “su” mentre viviamo il “giù”: avranno una visione diversa, forse più nobile. Guardare al di sopra è la vera ricerca dell'”impossibile”: farà luce allo spazio dentro di noi.

Ne vale la pena?