
Che cos’è il senso di giustizia?
Il desiderio che ciò che riteniamo giusto accada ce lo portiamo dentro da sempre, e se non possiamo trovarlo nella giustizia terrena, lo cerchiamo in Dio.
Il rischio però è credere in un dio occupato a riparare i torti subiti; da un dio così ci allontaniamo subito se le cose non vanno come vogliamo noi. Eppure il Signore è lì con noi, sempre, ma noi non ce ne accorgiamo perché il nostro cuore è avvolto nel dolore.
Basta seguire le notizie di tanto in tanto per vedere che non sempre la giustizia trionfa. Mi è capitato di incontrare una persona che aveva subito un grande torto nella vita e si chiedeva: “Perché non posso avere giustizia?”. Che rispondere? Scelsi di ascoltare. E anche così, non so se sia servito.
Un torto subìto lascia un senso di frustrazione che chiede di essere colmato, e allora mi domando: c’è dentro di noi un desiderio di giustizia più grande di noi?
In occasione della XXXV Giornata Mondiale della Pace del 1° gennaio 2002, Giovanni Paolo II ha detto che
“non si ristabilisce appieno l’ordine infranto, se non coniugando fra loro giustizia e perdono”.
Il desiderio di giustizia è forse una scintilla divina? Se è così, allora può essere appagata solo da qualcosa di più grande, da un Amore più grande che è quello di cui solo Dio è capace, e che già vive dentro ognuno di noi.
La Parola del Signore, la preghiera e una buona guida spirituale possono essere un buon inizio. Soprattutto, dalle parole del Papa mi rendo conto che la parola “giustizia” non ha nessun senso se non è accompagnata dalla parola “perdono”.
Ricordo una frase che ho sentito una volta: “Il perdono è paragonabile alla liberazione di un prigioniero e poi scoprire che quel prigioniero eri tu”.